Differenze di genere e valutazione dei rischi sul lavoro

Le differenze di genere possono avere un impatto significativo in fase di valutazione dei rischi nei luoghi di lavoro.

La necessità di una valutazione dei rischi che prenda in considerazione anche le differenze tra uomini e donne è discussa da anni. Le caratteristiche potenzialmente legate al genere possono avere un impatto significativo sull’esposizione dei soggetti ai rischi nei luoghi di lavoro.

La necessità di un approccio non neutrale alla valutazione dei rischi

Un approccio non neutrale alla valutazione dei rischi deve tener conto delle differenze di genere e biologiche tra i lavoratori. Si tratta di una definizione più corretta ed esaustiva del mero “differenze di genere”, considerando che con differenze biologiche si fa riferimento alle caratteristiche fisiche proprie dei soggetti, mentre con differenze di genere a caratteristiche sociali, legate alla cultura e al contesto.

Fatta questa dovuta specificazione, vi sono aspetti che biologicamente distinguono uomini e donne e che possono avere un’influenza in tema sicurezza nei luoghi di lavoro:

  • Statura: spesso più elevata nei maschi;
  • Superficie cutanea esposta a i rischi: più estesa nei maschi;
  • Capacità polmonare: inferiore nelle donne;
  • Metabolismo: generalmente diverso nei due sessi, specialmente rispetto all’assimilazione e smaltimento di sostanze chimiche;
  • Risposte al microclima: la percezione della temperatura e delle caratteristiche ambientali è differente nei due sessi, comportando diversi riferimenti per il comfort;
  • Effetti dell’invecchiamento: molto diversi nei due sessi.

Va poi considerato che l’organismo maschile o femminile possono rispondere in maniera molto diversa a una stessa fonte di rischio. Un esempio è quello degli effetti negativi dei rumori a bassa intensità sull’apparato riproduttivo femminile.

Il sesso femminile, biologicamente inteso, è poi interessato in termini esclusivi a gravidanza e allattamento, aspetti da considerare per la tutela del genitore e del neonato.

Le differenze di genere influiscono comunque in fase di valutazione dei rischi, anche quando propriamente intese in termini di ruolo sociale e culturale. I ruoli mediamente ricoperti da uomini e donne, comportano dei potenziali effetti sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Nel dettaglio, le donne:

  • Si occupano maggiormente del lavoro domestico;
  • Sono maggiormente incaricate della cura dei figli;
  • Sono maggiormente incaricate della cura degli anziani;
  • Sono generalmente più prudenti e rispettose delle norme di sicurezza.

Tutti questi aspetti, comportano esposizioni differenti al rischio tra i generi. Per esempio, il carico di lavoro domestico potrebbe influire sullo stress lavoro-correlato delle lavoratrici o semplicemente sulla fatica.

Differenze di genere e DVR

Attualmente non è prevista una generica distinzione tra generi e sessi in fase di valutazione dei rischi, salvo per alcuni aspetti.

Le condizioni di gravidanza e allattamento vengono considerate e tutelate dalla normativa, escludendo le lavoratrici da alcune mansioni o, a seconda delle caratteristiche della gravidanza, dal lavoro in generale per alcuni periodi (pre e post parto).

Un altro esempio riguarda la movimentazione manuale dei carichi, rispetto alla quale si tende a distinguere tra i due sessi relativamente ai pesi massimi trasportabili o spostabili. Anche se, nello specifico, non esiste un preciso riferimento legislativo che indichi nello specifico dei valori numerici.

Per quanto questi esempi indichino che almeno le differenze biologiche tra i sessi vengano, in alcuni casi, prese in considerazione i passi da fare nella direzione di un approccio non neutrale alla valutazione dei rischi, capace di tenere conto anche delle differenze di genere, sono ancora molti.

Questo, nonostante sia piuttosto diffusa la convinzione che una valutazione dei rischi ideale dovrebbe essere quanto più possibile cucita sulle caratteristiche specifiche di ogni lavoratore, il che non può certo escludere sesso e genere.